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Ieri, 30 ottobre 2024, presso lโ€™Auditorium โ€œAldo Moroโ€ di Arese, recentemente restituito alla collettivitร  dopo un periodo di ristrutturazione, le classi 1^E, 3^E, 4^E e 5^E (Liceo Artistico) hanno avuto lโ€™opportunitร  di ascoltare diversi interventi di professionisti che operano quotidianamente a favore della collettivitร , in un settore, quello del patrimonio culturale, spesso poco associato al tema della criminalitร  organizzata, sebbene il suo commercio illecito ne sia fonte di finanziamento.
I Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale di Monza hanno infatti spiegato che, dopo la vendita di armi, droga e la tratta di esseri umani, รจ proprio il traffico illecito di opere dโ€™arte a costituire il mercato criminale piรน redditizio per la malavita. I Carabinieri hanno inoltre invitato studenti e docenti allโ€™utilizzo dellโ€™App iTPC che contiene il database delle opere illecitamente sottratte. Eโ€™ infatti compito di ciascuno di noi di segnalarne il ritrovamento. Il furto di opere dโ€™arte costituisce non solo un grave reato di tipo patrimoniale, ma anche e soprattutto di tipo culturale.
La nascita del Comando Tutela del Patrimonio Culturale risale al 3 maggio 1969. L’Italia fu a prima Nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato nello specifico settore, anticipando peraltro di un anno la raccomandazione della Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), che, da Parigi, indicava agli Stati aderenti l’opportunitร  di adottare varie misure volte a impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati.
Il Comando fornisce da anni una preziosa e costante formazione per addetti del settore in diversi paesi del mondo; grazie al suo continuo operato, oggi, lโ€™Italia dispone della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti piรน ampia al mondo.
Con lโ€™evoluzione delle tecnologie, anche la criminalitร  organizzata si adatta, si specializza nellโ€™utilizzo di nuovi mezzi. Resta comunque imprescindibile il ruolo dei tecnici del settore: storici dellโ€™arte, archeologi, restauratori. I nostri ragazzi sono stati quindi chiamati a prendere in considerazione la possibilitร , nel loro futuro, di ricoprire questi ruoli per difendere il โ€œnostroโ€ patrimonio culturale.
Se รจ piรน comune sentire di immobili sequestrati alle mafie, restituiti alla collettivitร  e utilizzati a fini sociali, difficilmente รจ noto quello che accade ad unโ€™opera dโ€™arte mobile.
La Direzione regionale Musei nazionali Lombardia e lโ€™Agenzia Nazionale per lโ€™amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalitร  organizzata hanno raccontato come le opere, dopo il sequestro e la confisca del bene confluiscano in depositi dove vengono valutate dai tecnici sulla base di diversi aspetti: autenticitร , interesse culturale e quotazione. Concluso questo iter le opere vengono finalmente restituite alla collettivitร  ed esposte in raccolte museali pubbliche.
La valutazione di autenticitร  richiede un esercizio costante da parte dei tecnici del settore poichรฉ non si impara sui libri di scuola, quanto piuttosto con lโ€™esperienza e lโ€™allenamento dellโ€™occhio, come ha raccontato lโ€™Associazione per Filippo de Pisis. Di grande aiuto sono gli archivi dโ€™artista. Essi, infatti, costituiscono non solo una fonte importante di conoscenza e approfondimento, ma anche un mezzo per individuare i falsi ed evitare che vengano venduti come autentici. Il caso de Pisis รจ emblematico poichรฉ le sue opere sono state falsificate giร  in tempi molto precoci.
Infine i Servizi educativi della Direzione regionale Musei nazionali Lombardia hanno invitato gli studenti a comprendere quanto sia importante la comunicazione per promuovere le attivitร  di valorizzazione del patrimonio culturale. Video e manifesti, che saranno richiesti come produzione finale del progetto agli studenti, hanno il potere di avvicinare sempre piรน il grande pubblico a tematiche civiche come quelle affrontate nella giornata di formazione.
Le classi 1E e 3E continueranno il loro percorso โ€œTra criminalitร  organizzata e museoโ€, con la visita, il 16 dicembre p.v., ai depositi di Palazzo Litta a Milano, sede della Direzione regionale Musei nazionali Lombardia. Qui sono conservate 66 opere confiscate alla criminalitร  organizzata che daranno agli studenti lโ€™opportunitร  di calarsi nel ruolo di tecnici del patrimonio culturale verificandone autenticitร , interesse culturale e quotazione.
Relatori e docenti si auspicano che la giornata formativa possa essere stata spunto di riflessione sia dal punto di vista civico che orientativo. La tutela, la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale sono compiti richiesti a ciascuno di noi in quanto cittadini responsabili al cospetto delle future generazioni.
Si ringraziano tutti i relatori per la loro disponibilitร  e le dott.sse Fusetti e Ridolfi dellโ€™Amministrazione comunale di Arese per la concessione degli spazi dellโ€™Auditorium โ€œAldo Moroโ€.
Gli scatti sono a cura di Michele Ciannilli e Greta Basilico.